Cripta di San Zama
Cripta di San Zama e l’Abbadia dei SS. Naborre e Felice, posti che sono stati nascosti per lungo tempo e che tornano a narrarle la loro storia per la città di Bologna.
Abbadia che è stata anche sede dell’Ospedale Militare della città, questo a far comprendere come piccoli tesori, testimonianze come può essere un luogo come la Cripta di San Zama è stata sottovalutata.
La Cripta di San Zama è ciò che rimane di romanico sopravvissuto all’interno complesso eretto attorno all’anno 270 da San Zama, il primo vescovo di Bologna. La trasformazione di una chiesa preesistente e volutamente dedicata a San Pietro luogo di custodia delle spoglie dei vescovi della città di Bologna.
L’attuale struttura della cripta di San Zama è probabilmente dovuta alla trasformazione fatta dalle clarisse che la utilizzarono come luogo di preghiera “privato” rispetto la struttura sovrastante che, per sorreggerla, ha visto anche una trasformazione della cripta con il riempimento con due colonne rettangolari che ne hanno occluso parte delle navate.
Abbadia dei SS. Naborre e Felice
Realizzata quasi totalmente con materiali di recupero di precedenti costruzioni, la Cripta di San Zama vede nel suo interno resti che vanno dal VI al XII.
Interessante l’opera di riciclo effettuata all’epoca della sua costruzione, i fusti delle colonne della zona centrale della cripta, sono costituiti da quattro colonne tagliate alla stessa altezza e rovesciate per farne 8.
Le decorazioni delle colonne datati al VI secolo mentre l’altare dell’abside centrale è realizzato con cinque colonne di pietra del XI e XII secolo; parte del chiostro romanico antecedente.
La pavimentazione della cripta, un pavimento romano originale del 270 d.C. è davvero suggestivo e ben conservato, peccato per la dubbia realizzazione delle volte in fase di restauro, di cura generale della cappella e di tutto il complesso superiore che, personalmente ho trovato in completo stato di abbandono, sporcizia e polvere ovunque, un odore non piacevole di umido e di fogna nella Cripta.